Dal 1° gennaio 2023, il CAC pagato dalle aziende della filiera delle bioplastiche consorziate a BIOREPACK scenderà da 294 a 170 euro a tonnellata. Per le aziende del settore un risparmio annuo di 9,4 milioni di euro.
Una riduzione di più del 40%. Da 294 euro a tonnellata a 170 euro/ton. A tanto ammonta la diminuzione del contributo ambientale (CAC) che dovrà essere versato a partire dal 1° gennaio 2023 dalle aziende consorziate a BIOREPACK, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile.
L’importo del nuovo corrispettivo, annunciato ieri da CONAI, permetterà agli utilizzatori di imballaggi in bioplastica compostabile un risparmio annuo di circa 9,4 milioni di euro.
“Questa riduzione - spiega Marco Versari, presidente del consorzio BIOREPACK - è stata possibile perché il nostro consorzio, riconosciuto ufficialmente nel novembre 2020, è entrato nel pieno dell’operatività. Abbiamo quindi ritenuto giusto, soprattutto in un momento reso difficile dall’attuale congiuntura internazionale e dall’aumento dei costi di produzione, di attingere alle riserve economiche prodotte”.
Nel corso del 2021, dall’applicazione del Contributo Ambientale previsto per la bioplastica ai quantitativi di imballaggio prodotti o importati e ceduti sul territorio nazionale nonché dalle procedure semplificate relative all’importazione di imballaggi pieni è derivato un introito complessivo pari a 36.5 milioni di euro.
“Tali somme, versate dai soggetti della filiera delle bioplastiche, sono essenziali per permettere all’Italia di raggiungere gli obiettivi di raccolta organica” aggiunge Versari, che ha ricordato le principali direttrici per raggiungere tali traguardi: minimizzazione degli scarti per evitare perdite dovute alla separazione dei materiali non compostabili che ancora oggi si trovano all’interno della raccolta della frazione organica; miglioramento della qualità della FORSU; attività di comunicazione sia a livello nazionale sia territoriale, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta dell’organico; iniziative di contrasto all’illegalità; sviluppo di sinergie con l’industria del riciclo per individuare e diffondere le pratiche più efficienti per trattare la FORSU e gli imballaggi compostabili.
Secondo i dati più aggiornati, resi noti durante l’edizione di Ecomondo di Rimini appena conclusa, sono finora pervenute a Biorepack 344 richieste di convenzione da parte di Comuni o soggetti da loro delegati. La quota di popolazione nazionale raggiunta è quindi pari a 64 %.
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