Secondo Identipack, l’osservatorio di CONAI e GS1 Italy, indicazioni su tipologia e conferimento sono presenti nel 50% dei prodotti a scaffale. Ma la compostabilità resta ferma allo 0,3%
Sono in aumento i prodotti in vendita che riportano informazioni ambientali relative al packaging. Su oltre 136.000 prodotti di largo consumo, si trovano indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata sul 50% di quelli a scaffale (+3,2 % rispetto all’anno precedente) e per il 74,4% di quelli effettivamente venduti (+2,6 %). Lo evidenzia il quarto report di IdentiPack, l’Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale, che mostra come nell’ultimo anno i dati restino incoraggianti, soprattutto a proposito delle informazioni ambientali che sono obbligatorie da gennaio 2023.
Frutto della collaborazione tra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e GS1 Italy, una delle organizzazioni non profit GS1 attive in 116 paesi nel mondo che promuovono l’utilizzo degli standard GS1 (i più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese), l’Osservatorio continua a monitorare la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia: questo è il suo quarto rapporto semestrale che fotografa la situazione relativa ai pack disponibili a scaffale e poi acquistati dal consumatore, segmentandoli in base ai reparti di appartenenza, con il contributo dei dati di mercato di NielsenIQ
Un capitolo del rapporto è dedicato alla certificazione di compostabilità degli imballaggi. L’invito a conferire i prodotti venduti tra i rifiuti organici della raccolta differenziata resta poco diffuso nell’universo dei supermercati e ipermercati italiani: viene indicata in etichetta solamente nello 0,3% delle referenze offerte e del numero di confezioni vendute. Oltretutto il dato è identico a quello di un anno fa e dunque attualmente solo 353 prodotti a scaffale sono proposti in confezioni dotate di certificazione di compostabilità.
Sono freddo, ortofrutta e cura casa a continuare a mostrare la maggior presenza di prodotti confezioni in pack compostabili certificati, rispettivamente con quote dell’1,3%, dell’1,1% e dello 0,9%. In termini di numero di confezioni vendute la presenza in etichetta delle certificazioni di compostabilità del packaging vede un maggiore “ingaggio” nel settore ortofrutta, con il 2,1% che indicano in etichetta la certificazione di compostabilità del packaging, in sostanziale stabilità rispetto ai 12 mesi precedenti. Trend opposto per il secondo comparto in classifica, quello del freddo, che ha registrato una lieve crescita annua (+0,3 punti percentuali) arrivando così all’1,8% di quota. A seguire troviamo la cura della casa con l’1,3% di quota e il cura persona con lo 0,7%, entrambi stabili rispetto all’anno mobile precedente. Lieve avanzata (+0,1 punti percentuali), invece, per il settore del fresco, dove lo 0,4% delle confezioni vendute riporta in etichetta la certificazione della compostabilità del packaging.
A “firmare” i prodotti venduti in confezioni e imballaggi certificati come compostabili restano soprattutto i retailer. Sono, infatti, le private label a detenere la maggior incidenza sulle vendite, con lo 0,7% del numero complessivo di confezioni vendute nel corso del 12 mesi rilevati.
Contatti Telefono: 02 500707.1 Email: info@biorepack.org Pec: consorzio@pec.biorepack.org Pec convenzioni: convenzioni@pec.biorepack.org
Sede operativa Corso Venezia, 12 20121 Milano
Sede legale Via Cola di Rienzo, 212 00192 Roma Partita IVA: 15013551005 Numero REA: RM - 1562358 SDI: I7KMRGL