Per scoprire il valore degli scarti urbani e degli imballaggi in bioplastica compostabile
Il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile tra i sostenitori del progetto “Città miniera”, installazione dello studio Mario Cucinella Architects inaugurata ieri a Milano. Obiettivo: utilizzare l’esperienza artistica per sottolineare l’importanza (e l’opportunità) di considerare le città come giacimenti urbani, da usare nella rigenerazione degli ecosistemi terrestri e i terreni circostanti. A partire dalla valorizzazione della frazione organica dei rifiuti.
16 aprile 2024 - E se proprio dalle città provenisse la materia prima per garantire la fertilità e la salute dei terreni agricoli circostanti, sottoposti a un livello di degrado crescente che minaccia la sicurezza alimentare dei cittadini che nei centri urbani vivono? Nulla di immaginifico. Anzi, è tutto molto concreto: quella materia prima, che nelle città abbonda, è riassunta dall'acronimo FORSU: frazione organica dei rifiuti solidi urbani. In una parola: l'umido. Un rifiuto che riunisce tutti i materiali (rifiuti di cibo in primis ma anche le innovative bioplastiche compostabili certificate) in grado, all'interno di adeguati impianti di trattamento, di essere decomposti e trasformati in compost: un prezioso fertilizzante naturale, capace di riportare la sostanza organica nei terreni agricoli che ne hanno disperato bisogno
Sostenere iniziative in grado di diffondere questa consapevolezza tra cittadini ed opinione pubblica è fondamentale per consolidare e velocizzare la transizione verso l’economia circolare. E, in tal senso, arte e design possono essere straordinari alleati. Ecco perché Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, ha deciso di partecipare al progetto “Città Miniera: Design, Dismantle, Disseminate”, installazione firmata dallo studio Mario Cucinella Architects.
L’opera - inaugurata ieri pomeriggio in occasione di Solferino 28, appuntamento con il design di Corriere della Sera, Living e Abitare - è costituita da una vera e propria foresta di torri luminose che declinano i temi della società e delle città del futuro, con il riuso e il riciclo che costituiscono un passaggio fondamentale per dar vita arrivare a comunità capaci di crescere vivendo in positiva simbiosi con gli ecosistemi circostanti. Riuscendo ad avere di più, consumando di meno.
“In questa sfida, la corretta raccolta e trasformazione dei rifiuti umidi rappresenta un elemento centrale. Questa frazione costituisce infatti il 40% del totale dei rifiuti prodotti quotidianamente dai cittadini” ha sottolineato Marco Versari, presidente di Biorepack. “Facile comprendere che da una sua adeguata valorizzazione dipende sia la possibilità di ottimizzare la raccolta dell'intero ciclo dei rifiuti sia di sfruttare al meglio una risorsa che apporta tanti vantaggi al sistema agricolo italiano”
Al percorso di recupero e trattamento dei rifiuti umidi contribuisce, tra l’altro, una famiglia di materiali innovativi, esempio perfetto di bioeconomia circolare: le bioplastiche compostabili, spesso prodotte da materie prime di origine vegetale ottenute da terreni marginali o non adatti all’agricoltura per scopi alimentari, permettono infatti di facilitare la raccolta dell’umido. Non solo: sacchetti, piatti, bicchieri, posate compostabili, conferite insieme ai rifiuti organici, aumentano anche la quantità della raccolta e quindi del compost prodotto.
Tanti elementi di un circolo virtuoso che vede l’Italia sempre più come best practice internazionale. E proprio Milano è in tal senso fiore all’occhiello del sistema Paese: è infatti arrivata a intercettare quasi il 90% del totale potenziale degli scarti di cucina. In Europa, anche in Paesi di lunga tradizione di separazione dell'organico, come Olanda e Germania, i dati sono di gran lunga inferiori: viene intercettato solo il 32% del biorifiuto ma solo il 16% dello scarto di cucina.
L'Italia riesce così a trattare ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuto a matrice organica, riciclandolo all'interno di oltre 150 impianti distribuiti nelle diverse regioni. Ciò ha permesso di produrre 2 milioni di tonnellate di compost, riportando 440mila tonnellate di carbonio nei terreni agricoli ed evitando l'immissione in atmosfera di 5 Megatonnellate di CO2. L’esempio perfetto di come le città possono diventare davvero miniere per un futuro di benessere. Ambientale, sociale ed economico
SOLFERINO 28 – 15|21 APRILE 2024 - ingresso da via Solferino 26
Orari di apertura al pubblico: lunedì: ore 12-18 | martedì - sabato: ore 11-23 | domenica: ore 10-18
INFO STAMPA:
Barabino & Partners S.p.A.
Serena Galdo s.galdo@barabino.it Mob: +39 345.14.64.356
Domenico Lofano d.lofano@barabino.it Mob: +39 334.14.12.995
Bioreapack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, è un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, con statuto approvato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, con la finalità di garantire lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo organico delle bioplastiche assieme alla frazione organica dei rifiuti (art. 182 ter del TUA – d.lgs. n. 152/2006)t. È costituito da oltre 200 imprese, attive nella produzione di materie prime, trasformazione e utilizzo industriale degli imballaggi in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432, nonché del loro riciclo organico.
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